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BREXIT e la Nuova Europa

Brexit è una realtà! E’ stato l’argomento che ha tenuto in sospeso gli investitori per parecchio tempo ma non tutti. I più audaci nel corso del semestre precedente , sfruttando l’ondata di incertezza hanno trovato ottime opportunità di investimento immobiliare, sopratutto nella città di Londra.

Da venerdì scorso il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea e da qualche giorno sono iniziati i negoziati. Come cambierà il mercato immobiliare? Quali saranno le conseguenze della Brexit? Per rispondere a queste domande dobbiamo innanzitutto guardare ai fatti accaduti per poter prevedere un trend, quello che in statistica prende il nome di trend perequato.

-Fatti :

La fuga dal centro finanziario dei principali player mondiali non è avvenuta, come non è avvenuto il crollo della sterlina sulle altre principali monete mondiali. La disoccupazione in Regno Unito è pari al 3,8% e nello specifico la città di Londra registra i livelli più bassi degli ultimi dieci anni .

Alcuni Fondi di Investimento europei nel bimestre precedente hanno finalizzato l’acquisizione di asset importanti nel centro di Londra e la crescita in termini di Prodotto Interno Lordo del Regno Unito nel 2019 è stato del 1,3% superando le previsioni pari al 1,2%.

Per molti investitori istituzionali l’uscita dall’Unione Europea viene vista come un’opportunità, derivante da provvedimenti governativi che il Primo Ministro ha dichiarato voler intraprendere.

Tra questi troviamo:

a) la diminuzione dell’imposta sulle persone giuridiche che passerà al 17 %;

b) innalzamento del salario minimo (già legge in vigore) ; c) deregolamentazione dei parametri imposti dall’Unione Europea in materia finanziaria.

Con l’avvio dei negoziati, Boris Johnson ha dichiarato che l’unico accordo che verrà siglato tra i due blocchi sarà quello inerente al commercio basato sul libero scambio; stessa tipologia di accordi che l’Unione Europea ha siglato con paesi come il Canada e l’Australia

Sara questo possibile? L’Unione Europea concederà tale accordo ? Le risposte a queste domande le avremo solamente alla fine dei negoziati, ma uno spunto importante può essere fornito dai dati derivanti dalla bilancia commerciale del Regno Unito :

a) Il commercio tra l’Unione Europea e il Regno Unito rappresenta il 38 % della bilancia commerciale britannica;

b) Il paese dell’Unione Europea con cui il Regno Unito ha maggiori scambi commerciali è la Germania con un valore transato nel 2019 pari a 70 miliardi di sterline in termini di merci importate dallo stesso Regno Unito;

c) La produzione industriale “ just in time” per i principali brand franco – tedeschi avviene nel Regno Unito in misura del 35 %.

-Conclusioni:

Da questi dati macro economici confermati, se ne deduce che un non accordo di libero scambio ovvero Brexit no-deal, danneggerebbe i due paesi più forti d’Europa ( Regno Unito e Germania) con ripercussioni negative sulle economie di entrambi .

Un accordo di libero scambio, molto probabile, permetterà ai rispettivi blocchi di continuare la propria funzionalità sui mercati in termini di commercio estero, ma allo stesso tempo permetterà al Regno Unito di attuare politiche di attrazione degli investimenti da parte di player mondiali, non più violando le normative che invece all’interno dell’ Unione Europea sono vietate , in quanto gli stessi divieti sono contemplati nei trattati tra i vari paesi stessi. Tutte le informazioni inerenti ai negoziati possono essere consultabili al sito :http://www.gov.uk/transition.

Per quanto concerne l’andamento del mercato immobiliare londinese, i dati relativi sono stati esposti nel precedente articolo e il trend per l’anno 2020 è positivo. Parleremo dell’andamento del mercato immobiliare londinese, relativamente al primo trimestre del 2020, alla conclusione del trimestre stesso quando i dati saranno resi ufficiali.

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